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La Certosa Monumentale di Bologna
Passeggiare tra i viali della Certosa Monumentale di Bologna significa entrare in un luogo dove il silenzio e la spiritualità si intrecciano con l’arte, la storia e la memoria collettiva. Situata poco fuori dal centro storico, accanto allo stadio Dall’Ara e ai colli bolognesi, la Certosa è un vero e proprio museo a cielo aperto, considerato uno dei più importanti d’Europa per ricchezza artistica e valore storico.
Il concetto di “cimitero monumentale”, nato tra XVIII e XIX secolo, trova nella Certosa un esempio straordinario. Non si tratta solo di un luogo destinato alla sepoltura, ma di uno spazio che racconta la città attraverso le tombe dei suoi protagonisti, i monumenti scultorei, le architetture imponenti e i simboli funerari che decorano cappelle e chiostri. Ogni arcata, ogni statua, ogni iscrizione custodisce storie di famiglie nobili, artisti, politici, scienziati e cittadini comuni che hanno contribuito a plasmare l’identità di Bologna.
Qui si possono ammirare opere neoclassiche, liberty e moderne, incontrare i nomi di personaggi illustri sepolti o commemorati e perdersi tra gallerie, porticati e chiostri ricchi di decorazioni. Non a caso, scrittori e viaggiatori come Byron e Dickens hanno lasciato pagine intense su questo luogo.
Dalle origini monastiche al cimitero cittadino
Prima di diventare il grande cimitero monumentale che conosciamo oggi, la Certosa di Bologna ebbe una lunga storia legata alla vita religiosa. Nel 1334 fu fondato, fuori dalle mura della città medievale, il convento certosino di San Girolamo alla Certosa. I monaci certosini, appartenenti a un ordine famoso per la sua severa regola e il silenzio contemplativo, costruirono un complesso articolato, con chiesa, chiostri e spazi dedicati alla vita monastica. Per secoli la Certosa fu quindi un centro spirituale e culturale, arricchito da opere d’arte e donazioni.
La svolta avvenne nel 1801, in piena epoca napoleonica. Con la soppressione degli ordini religiosi, il convento fu espropriato e trasformato in cimitero cittadino, rispondendo alla nuova concezione igienico-sanitaria che imponeva di spostare le sepolture fuori dalle mura. Da allora la Certosa divenne il principale luogo di sepoltura di Bologna, destinato a ospitare tombe monumentali e cappelle private delle famiglie più importanti.
Le trasformazioni dell’area portarono anche a importanti scoperte archeologiche. Durante i lavori, infatti, venne alla luce una vasta necropoli etrusca, che rivelò l’antichità dell’insediamento e la continuità della sua vocazione funeraria. I reperti rinvenuti confluirono poi nelle collezioni del Museo Civico Archeologico di Bologna, confermando il legame profondo tra la Certosa e la storia millenaria della città.
Architettura e spazi monumentali: chiostri, sale e gallerie
La Certosa Monumentale di Bologna colpisce il visitatore fin dal primo sguardo per la sua architettura complessa e stratificata, frutto delle trasformazioni che si sono susseguite dal Trecento fino all’Ottocento.
Il cuore originario è rappresentato dai chiostri certosini: spazi rettangolari circondati da porticati, utilizzati dai monaci per la meditazione e la vita comunitaria. Con la trasformazione in cimitero, questi chiostri furono adattati a ospitare tombe e monumenti, diventando veri e propri musei a cielo aperto. Tra i più noti vi sono il Chiostro Terzo e il Chiostro Maggiore, arricchiti da sculture ottocentesche e cappelle di famiglie nobili bolognesi.
Uno degli ambienti più suggestivi è la Sala delle Tombe, un grande spazio coperto da volte maestose, concepito per accogliere sepolture monumentali e cappelle votive. Qui si respira un’atmosfera intensa, dove le decorazioni e le statue funerarie creano un dialogo costante tra arte e memoria.
Non meno imponente è la Galleria a tre navate, che ricorda quasi la struttura di una basilica: un lungo corridoio scandito da arcate e colonne che ospita sepolture, lapidi e statue di straordinaria eleganza.
L’accesso alla Certosa è segnato da due varchi di grande importanza simbolica:
- L’Ingresso Monumentale in via della Certosa, decorato con elementi classici e concepito per dare un’immediata idea della grandezza del luogo.
- L’Ingresso Principale, collocato più vicino all’area urbana, che rappresenta oggi il punto di arrivo più comune per i visitatori.
Il cimitero è da sempre legato anche a leggende locali: si racconta che alcune statue, nelle notti di luna piena, assumano espressioni diverse o sembrino animate.
Arte e monumenti funebri: un patrimonio scultoreo
Gli stili artistici presenti spaziano dal neoclassico dell’Ottocento, con le sue linee eleganti e sobrie, al Liberty dei primi del Novecento, caratterizzato da decorazioni floreali, figure femminili e motivi sinuosi. Non mancano capolavori di scultura realistica ottocentesca, che ritraggono i defunti con straordinaria intensità, quasi a voler imprimere per sempre la loro presenza nella pietra.
Tra i monumenti più significativi, spiccano:
- L’Ossario monumentale, dedicato ai caduti delle guerre d’indipendenza e successivamente alla Grande Guerra, luogo di grande valore storico e civile.
- I monumenti partigiani, che custodiscono la memoria della Resistenza bolognese e rendono la Certosa non solo un cimitero, ma anche un santuario laico della memoria collettiva.
- Le tombe di personaggi illustri, arricchite da statue e rilievi che raccontano le virtù, i mestieri e le passioni dei defunti.
Particolarmente affascinante è la simbologia funeraria: angeli con le ali spiegate che sorvegliano le tombe, clessidre che simboleggiano il tempo che scorre, mani intrecciate come segno di legami indissolubili. Accanto ai simboli religiosi, compaiono anche iconografie esoteriche e allegoriche, che evocano la rinascita, l’eternità e la fragilità della vita.
Tappe principali da non perdere
- Tomba del senatore Girolamo Legnani
Uno dei monumenti più originali del cimitero, decorato con simboli di ispirazione egizia. Un raro esempio di iconografia funeraria “esotica” nella Certosa. - Tomba di Anna Bonazinga
Anna Bonazinga fu considerata la chiromante più celebre dell’Ottocento. La sua tomba attira attenzione non solo per la figura storica, ma anche per le decorazioni esoteriche che la caratterizzano. - Monumento Ossario della Grande Guerra e il Monumento Ossario ai caduti partigiani
Monumenti collettivi di grande valore storico e simbolico, dedicati ai caduti dei conflitti: rendono la Certosa anche un luogo di memoria civile attuale. - Ingresso Monumentale con sculture di Giovanni Putti
Seguendo il viale principale si incontrano le grandi statue in terracotta che scandiscono il punto di ingresso artistico al complesso monumentale. - Monumento a Enea Cocchi
Opera di Carlo Monari del 1868, un monumento verista che ritrae un giovane seduto con libro e orologio da taschino: un’interpretazione delicata di memoria giovanile. - Monumento di Raffaele Bisteghi
Scolpito da Enrico Barberi nel 1885, con un angelo che indica il trapasso e un forte valore emotivo, tra le opere più evocative del cimitero. - Chiesa di San Girolamo
L’antica struttura religiosa del convento certosino, con affreschi cinquecenteschi che sopravvivono e testimoniano i tempi in cui il luogo era viva casa monastica. - Sala del Pantheon – Sala degli Uomini Illustri e Benemeriti
Ricavata nelle celle del convento, dedicata ai cittadini che il Comune ha riconosciuto come benemeriti; colpisce per la pianta ellittica e per gli affreschi allegorici.
Sepolture illustri e memoria cittadina
La Certosa è il luogo in cui Bologna custodisce la memoria dei suoi cittadini più importanti. Tra le sepolture illustri spiccano quelle di personalità che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della città e non solo: artisti, scrittori, politici, scienziati e protagonisti della vita culturale e civile.
Il percorso che conduce tra le tombe più celebri è spesso chiamato il “Pantheon bolognese”, proprio perché qui riposano figure di grande rilievo. Nella Certosa si trovano, ad esempio:
- Giosue Carducci, il poeta e premio Nobel, simbolo del Risorgimento culturale italiano.
- Lucio Dalla, il cantautore che ha raccontato Bologna con la sua musica inconfondibile.
- Alfredo Testoni, drammaturgo e autore amato dai bolognesi.
- Francesco Albergati Capacelli, nobile e poeta.
- Antonio Aldini, nobile bolognese.
- Marco Minghetti, statista, uomo politico e scienziato, figura centrale del Risorgimento italiano.
- Famiglia Grimaldi, la famiglia di Monaco ha un ramo sepolto nella Certosa.
- Famiglia Aldini, una delle famiglie nobili bolognesi.
Di particolare importanza è anche l’Ossario ai caduti partigiani, un monumento che ricorda i tanti giovani che persero la vita durante la Resistenza.
Orari, come raggiungerla e visita guidata
La Certosa Monumentale di Bologna si trova in via della Certosa 18, 40133 Bologna, accanto allo Stadio Renato Dall’Ara. È facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici ed è aperta gratuitamente al pubblico.
Orari di apertura (indicativi e soggetti a variazioni stagionali):
- Da aprile a settembre: tutti i giorni dalle 7:00 alle 19:00
- Da ottobre a marzo: tutti i giorni dalle 8:00 alle 17:00
- Chiusura: il 1° gennaio e il 25 dicembre
Come arrivare:
- In autobus: le linee 36, 39, 20 e 21 collegano il centro città e la stazione ferroviaria con la Certosa. Le fermate più vicine sono Certosa e Stadio.
- In auto: la Certosa si trova vicino alla via Andrea Costa; sono disponibili parcheggi nelle vicinanze, soprattutto nei pressi dello stadio.
- In bicicletta: da Piazza Maggiore bastano circa 15 minuti pedalando lungo via Saragozza e via Andrea Costa, su piste ciclabili ben segnalate.
Percorso suggerito per visitatori:
Chi visita la Certosa per la prima volta può seguire un itinerario che unisce i punti più importanti:
- Ingresso Monumentale → punto di partenza scenografico.
- Chiostro Terzo e Chiostro Maggiore → tra i luoghi più ricchi di sculture ottocentesche.
- Sala delle Tombe → emozionante per imponenza e dettagli architettonici.
- Ossario ai caduti partigiani → testimonianza della memoria civile bolognese.
- Tombe illustri come quelle di Carducci e Lucio Dalla, icone della cultura cittadina.
Molti visitatori scelgono di partecipare a visite guidate organizzate dal Museo Civico del Risorgimento o da associazioni culturali locali, che offrono itinerari tematici (arte neoclassica, simbolismo funerario, memoria partigiana). Questi percorsi arricchiscono l’esperienza con spiegazioni approfondite e aneddoti legati alle opere.
Un luogo di memoria e bellezza senza tempo
La Certosa Monumentale di Bologna è un vero scrigno di arte e memoria che racconta la storia della città attraverso le sue tombe, le sculture e i suoi chiostri silenziosi.
Ogni angolo custodisce un frammento del passato, trasformando la visita in un viaggio tra spiritualità, cultura e bellezza. Qui convivono l’eredità dei monaci certosini, le testimonianze civili dell’Ottocento e le memorie più recenti della Resistenza, in un percorso che unisce sacro e laico, dolore e speranza.
Non solo monumenti e opere d’arte, ma il cuore profondo di Bologna, là dove la città ricorda i suoi protagonisti e custodisce la sua identità. È un luogo da scoprire con rispetto e curiosità, lasciandosi guidare dal silenzio e dal fascino senza tempo.

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